Orangerie, elemento architettonico distintivo
Orangerie è il termine divenuto famoso grazie a Jules Hardouin-Mansart per aver dato valore e importanza architettonica alle serre per gli agrumi. Nel 1699 in qualità di primo architetto e sovraintendente dei palazzi del Re Luigi XIV l’architetto Hadouin-Mansart riuscì a introdurre una nuova struttura a vetri, denominata orangerie nella reggia di Versailles. Tale struttura diede motivo di distinzione alla reggia e venne estremamente apprezzata dalla nobiltà dell’epoca. Presto le “orangerie” divennero elemento architettonico distintivo per ville e dimore nobiliari in tutta Europa.
L’antica tradizione della limonaia
La tradizione di proteggere i limoni e gli agrumi in generale è antichissima. Già nelle antiche città di Pompei ed Ercolano si coltivavano i limoni in luoghi protetti e scaldati dal sole tutto l’anno.
Con l’avvento delle Signorie nel medioevo, i parchi ed i giardini dei palazzi nobiliari furono abbelliti da piante di agrumi, limoni e chinotti interrate in vasi di terracotta, che venivano messi al riparo durante la stagione invernale dentro spazi chiusi appositamente adibiti e chiamati “limonaie“. Ancora oggi in molte ville antiche si conservano ed utilizzano questi spazi divenuti spesso elementi architettonici estremamente affascinanti.
Vi sono zone, come sul Lago di Garda, dove grazie al clima mite tutto l’anno, si svilupparono molte limonaie, oggi riconvertite ad alberghi o luoghi turistici, come la Limonaia del Castèl a Limone sul Garda, museo in collina con alberi da limone che ospita mostre didattiche, oppure come la Limonaia Prà de la Fam, uno stupendo eco-museo la cui struttura architettonica si sviluppa lungo il lago.
Orangerie, elemento di valore
Fu solo con il ‘700 che col nome di Orangerie questi spazi diventano elementi di valore riconosciuto e tendenza di moda. Trattandosi di strutture in vetro, presto il loro interesse si estese anche in Europa centrale, dove il clima non era così mite come nei paesi del Mediterraneo. Fu proprio la sua grazie al vetro e allo sfruttamento della luce che le orangerie presto vennero consacrate non solo come luoghi di coltivazione e protezione delle piante ma anche di piacere e di studio per gli amanti della natura delle piante e in generale.
L’Orangerie, luogo di cultura
Il piacere di trascorrere il tempo in un’orangerie iniziò ad unirsi sempre più al piacere di coltivare cultura e conoscenza, motivo per il quale molte di queste divengono nell’800 spazi arredati con poltrone e tavoli di studio per condividere informazioni legate alla natura delle cose.
Grazie alla sua natura luminoso e considerata punto di fusione con l’ambiente esterno, l’orangerie diviene dunque spazio protetto in cui risvegliare il piacere di vivere in modo aperto e naturale la natura di un giardino o un parco.
Innovazione nelle nuove Orangerie
Oggi le moderne orangerie sono soluzioni architettoniche estremamente amate per valorizzare al meglio parchi e giardini, creando spazi vivibili e protetti. Grazie a nuovi materiali e a nuova progettualità, si possono creare progetti di orangerie di ogni forma e misura, con le migliori qualità di illuminazione, coibentazione e resistenza alle intemperie. L’orangerie diviene dunque un luogo d’ispirazione, creato per stare bene, per vivere ed ammirare la dimensione naturale in ogni stagione.
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